Mi chiamo Sr. M. Angela Zam. Da 33 anni faccio parte dell’istituto secolare delle Sorelle di Maria di Schönstätt. Vorrei parlare di una mia consorella che già molto tempo prima che entrassi in detto istituto ha improntato la mia vita e quella di molte altre persone:
Suor Maria José do Amaral.
Suor Maria José nacque il 27 luglio 1930 al centro della regione di Cruz Alta, nel Brasile Meridionale, e morì il 18 dicembre 2000. Ritornò a Dio Padre alle 8 di sera, proprio all’ora in cui era iniziata la Messa dell’Alleanza a Santa Maria. Alla celebrazione eucaristica parteciparono molti pellegrini che Sr. Maria José per mesi si era premurata di ricevere al Santuario Tabor. Al termine della Messa, in cui era stato effettuato il rinnovo dell’alleanza d’amore, quando la sua bara fu esposta nel Santuario Tabor, furono accese anche le luci natalizie poste sul tetto e alle pareti. Sembrava quasi un saluto di Dio, da lei tanto amato e per il quale si era impegnata con il servizio al santuario.
Ho conosciuto le Sorelle di Maria nella mia località natale, situata nella regione di Independência. Sin dal primo incontro sono rimasta entusiasmata dall’abito delle Sorelle e anche dal fondatore, padre Josef Kentenich.
Sr. Maria José lavorava in una parrocchia dove viveva da suora esterna. Era la coordinatrice delle catechesi e collaborava a tutte le attività pastorali. Ci era sembrata una persona con una profonda vita di preghiera. Era bello vederla venire nella nostra comunità insieme al parroco e inginocchiarsi per prima davanti al tabernacolo per salutare il Salvatore. In seguito, quando sono diventata una Sorella di Maria, sono venuta a sapere che aveva preso l’abitudine di iniziare la giornata con un’ora di adorazione nella cappella dell’alloggio in cui dimorava. Per sei anni fece parte anche delle Sorelle dell’Adorazione dell’istituto.
Sr. Maria José univa in sé due caratteristiche opposte: un forte impulso apostolico e una profonda vita di preghiera. Nel 1996 ho avuto l’occasione di vivere con lei presso il santuario di Santa Cruz do Sul. Pregava tanto, ma era anche un grande apostolo. Riceveva molte persone e le portava nel santuario. A Santa Cruz do Sul e a Santa Maria, dov’era responsabile del ricevimento dei pellegrini al Santuario Tabor, era una persona di fiducia e una consulente spirituale per tanti, che ancor oggi la ricordano.
Le Sorelle raccontano come ella – nonostante la grande distanza dalla comunità – curasse il contatto con il santuario e anche con le sorelle, scrivendo regolarmente lettere – all’epoca non c’era internet. Suor Maria José si sforzava di vivere uno stile di vita mariano, tipico delle Sorelle di Maria, e prestava molta attenzione alle piccole cose, come decorare l’immagine della Madre di Dio con una bella composizione di fiori, soprattutto nelle feste mariane.
Nelle sue opere apostoliche dava molta importanza alla pastorale delle vocazioni. Lo faceva in primo luogo attraverso se stessa, attirando ragazzi e giovani. Ma cercava anche di portare le ragazze della regione ad incontri sulle vocazioni che si tenevano a Santa Maria. Anche alle ragazze che hanno intrapreso un altro cammino di vita sono rimaste in mente le esperienze e tutto ciò che hanno appreso in tali incontri.
A Sr. Maria José è legato un fatto importante della mia vita. Il giorno prima che ricevessi la mia prima Comunione, a dieci anni, aveva raccomandato a tutti di esprimere tre desideri al Salvatore. Uno di essi per me era di pregarlo di concedermi la grazia di “diventare proprio come quella suora”. Passò un po’ di tempo. Ho perfino “lottato” contro l’idea di diventare suora, ma alla fine ho esaudito il desiderio del Salvatore.
Ringrazio di tutto quello che la cara consorella ha significato non solo per la mia vita, ma anche per quella di così tante famiglie e persone.