– Testimonianza –
La signora Hélène RUKUNDO, originaria del Burundi, è cresciuta nella Gioventù Femminile di Schoenstatt. Nel 2009 si è sposata e, in seguito, è entrata a far parte della Lega delle Madri di Schönstatt, nell’Arcidiocesi di Gitega, con la quale ha collaborato attivamente. Dal matrimonio ha avuto cinque figli.
È stata una donna piena di zelo apostolico. Ha stretto l’Alleanza d’Amore prima da collaboratrice e poi da membro, dedicandosi alla Madre nello spirito della “firma in bianco”. Per sei anni è stata la direttrice diocesana della Lega delle Madri di Schönstatt nell’Arcidiocesi di Gitega.
Costruzione del movimento in una nuova diocesi
Nella diocesi di Gitega, le Madri di Schönstatt formavano già una comunità solida, mentre nella diocesi di Ruyigi erano appena agli inizi; chi le avrebbe seguite? La signora Hélène, allora, si è detta disponibile a seguire tale comunità della diocesi di Ruyigi da Gitega, non lontana. Lo ha fatto con grande dedizione.
Un giorno desidera recarsi a Ruyigi per un corso di formazione, ma non ha i soldi per arrivarci. Poco prima, il marito la invita ad andare a cena al ristorante: lei gli propone, in alternativa, di darle i soldi necessari per arrivare a Ruyigi; lui, allora, accetta di pagarle il viaggio, insistendo però con l’idea di andare al ristorante. Sosterrà tutte le iniziative della moglie finalizzate a costruire il movimento. Una volta la accompagnerà fino a Mutumba.
Una donna forte
Il 9 maggio 2021, insieme al marito e alle tre figlie, si reca da Bujumbura a Gitega. Lungo il tragitto, subisce un’imboscata: dei criminali le uccidono il marito e la figlia più grande, e feriscono lei e le altre figlie; poi bruciano la vettura e i corpi dei due morti. Hélène e le figlie vengono portate all’ospedale, situato vicino al luogo dell’accaduto. Pur dovendo sopportare questa grande sofferenza fisica e spirituale, Hélène si dimostra forte: nasconde il suo dolore, continua a occuparsi delle figlie ferite e, in più, conforta coloro che piangono per lei. Al telefono è piena di gratitudine.
Durante i funerali delle vittime, tenutisi il 18.5.2021 nella cattedrale di Gitega, gremita di gente, legge la lettura con una voce forte, chiara e convincente, tale da far trapelare tutta la sua fede, il suo amore e la sua carità. Durante le intercessioni ringrazia Dio dell’amore che le ha donato per la sua famiglia e lo prega per riuscire a perdonare i malfattori.
Essere come Maria
Poi, come contributo al capitale di grazie, offre a Dio il marito e la figlia a cui è stata tolta la vita, rimettendoli nelle mani della Madre Tre Volte Ammirabile di Schönstatt. È il giorno dell’Alleanza: gli schönstattiani portano la bandiera e indossano le sciarpe di Schönstatt. Hélène partecipa cn coraggio a tutte le celebrazioni funebri. Prima di coprire la tomba del marito e quella della figlia maggiore, canta l’inno di Schönstatt, il suo canto d’addio preferito.
Mentre ringrazia per il sostegno ricevuto, dice di essere stata incoraggiata dall’immagine della Madonna sotto la croce di aver cercato di imitare Maria. Tutti i presenti sono sorpresi del suo coraggio. Chiede di pregare per tutti coloro che sono morti con il marito e la figlia in quell’imboscata; prega per i criminali, perché ritrovino la gioia, e per gli interventi chirurgici ai quali avrebbero dovuto sottoporsi nei giorni seguenti.
Il documento di pre-fondazione afferma: “Sotto la protezione di Maria, vogliamo imparare a diventare persone libere, dal carattere fermo, forte e sacerdotale. La vita della signora Hélène ci ha dimostrato che