Martedì 28 marzo, noi Sorelle di Maria di Schönstatt abbiamo avuto la gioia di accogliere, nel nuovo centro Schoenstatt di Florencio Varela, i seguenti vescovi della diocesi di Quilmes:
Monsignor Carlos Tissera, vescovo diocesano;
Monsignor Eduardo Redondo, vescovo ausiliare, la cui ordinazione episcopale è avvenuta il 17 febbraio di quest’anno; e
Monsignor Juan Carlos Romanin, vescovo emerito di Rio Gallegos e attualmente responsabile dei consacrati nella diocesi.
Santa Messa davanti al santuario
L’incontro è iniziato alle 18.00 con la Santa Messa celebrata davanti al santuario, alla quale hanno partecipato una quarantina di suore. Suor Cecilia Maria, superiora provinciale, ha dato il benvenuto a tutti in un’atmosfera familiare, semplice e cordiale.
Dopo la Messa e le fotografie davanti al santuario, abbiamo illustrato ai vescovi alcune zone di lavoro nella nostra comunità, soprattutto quelle in corso nella diocesi.
Il nostro impegno nella diocesi e oltre
Sr. Maria Sol ci ha illustrato l‘attività pastorale condotta nel nuovo centro Schönstatt, il cui santuario è stato consacrato da p. Kentenich nel 1952.
Sr. Maria Julia ci ha parlato della ricchezza della Casa del Padre – la casa dell’incontro con p. Kentenich. Poi, per la storia del Nuovo Schoenstatt, ha dato la parola a
Sr. M. Antonia, che ci ha descritto brevemente le esperienze da lei vissute nella costruzione del santuario.
Sr. M. Evangelina ha illustrato l‘attività pastorale che svolge nelle cappelle vicino al santuario e nel vicino quartiere povero “El Pozo”.
Sr. M. Edna ci ha entusiasmati parlandoci del fuoco apostolico e dell’impegno con la preghiera mostrato dalle suore della nostra casa per anziani.
Sr. María Paz ha presentato il nostro progetto “La Nazarena” e ci ha fatto conoscere il lavoro svolto per la dignità delle donne e delle famiglie. Infine,
Sr. Juana María ha parlato delle attività condotte dalle suore del movimento in tutto il Paese.
Al termine della presentazione, i nostri vescovi ci hanno rivolto alcune parole.
Monsignor Tissera ha raccontato di aver visto, quando era responsabile di una parrocchia di Río Cuarto, Córdoba, nel centro dell’Argentina – come Schönstatt sia capace di ridare vita in tutto il paese, soprattutto con la campagna del rosario. Ha aggiunto che la gente ha un gran desiderio di conoscere il santuario di Florencio Varela.
Monsignor Redondo ha raccontato che, fin da bambino, veniva accompagnato dalla madre nel santuario, nel quale era rimasto subito colpito dallo sguardo della Madonna. Ci ha ringraziato per aver mantenuto vivo, con il nostro apostolato, lo sguardo della Vergine Maria, e per l’importante servizio silenzioso che continuiamo a svolgere.
Monsignore Romanin, dopo averci manifestato la sua gioia di poter lavorare con suor M. Isabel nella pastorale dei migranti, ci ha ringraziato per servire, nelle varie attività, anche tale fascia vulnerabile della società, composta da persone che hanno dovuto lasciare la propria patria.
Preghiera insieme nel santuario
Dopo queste parole, suor Cecilia Maria ha invitato tutti a visitare il santuario per un momento di preghiera. Suor Maria Sol ha spiegato il motto “Dalla croce alla luce”, che durante la Quaresima ci accompagna nella pastorale del nuovo centro Schoenstatt, e ci ha invitato a fare lo stesso gesto dei pellegrini, ossia a scrivere su un foglietto le croci che portiamo nella vita, e a mettere tale foglietto sulla croce situata accanto al candelabro. Durante la veglia pasquale tutti i foglietti verranno bruciati, un atto simbolico volto a indicare che la luce della resurrezione di Cristo arriva in ogni situazione di sofferenza. Ciascuno di noi – compresi i vescovi – ha ricevuto quindi dei foglietti su cui scrivere ed è andato in processione verso la croce. Si è creata un’atmosfera di riflessione semplice e profonda.
Cena e canto insieme
A questo punto erano già le 20.00, ora di cena. Tutto era stato preparato in modo splendido, con tanti vassoi di panini disposti sui tavoli, ai quali ci siamo seduti per continuare a scambiarci idee.
Dopo la cena, tutti si sono disposti in cerchio e mons. Tissera ha interpretato con una chitarra una canzone popolare dedicata alla sua città natale, Cordoba. Suor M. Ilda ha continuato il giro di canti portandoci in diversi paesi, tra cui il Paraguay, e terminando con il saluto “Ave Maria” in onore del nostro paese d’origine: Schönstatt.
Verso le 21.30 è arrivato il momento dei saluti. Ciascun vescovo ha ricevuto una busta piena di doni da distribuire – pane, dolci e rosari.
Si è così conclusa una bella riunione di famiglia con i pastori della nostra diocesi, che ha apportato molta gioia a tutti noi che abbiamo potuto parteciparvi.