“La Madonna è presente qui e vuole suggellare un’alleanza d’amore
con ciascuno di voi.
Lei può e vuole guidarci ed educarci”.
Chi parla con tanta convinzione ai gruppi che si recano in pellegrinaggio al santuario di Schönstatt – il Tabor della presenza perpetua del Padre – ad Atibaia/San Paolo, Brasile, è una persona tutt’altro che inesperta, e al massimo delle sue capacità. È
suor Maria Aparecida Rossato,
di 94 anni – sì, ne mancano solo sei, poi raggiungerà quota cento!
A luglio ha celebrato con grande entusiasmo il 70º anniversario del suo inserimento nella nostra famiglia, l’Istituto delle Sorelle di Maria di Schönstatt. Ha gli occhi che le brillano di gioia per la sua vocazione ed è piena di gratitudine per aver dedicato tutte le sue forze alla missione che Dio ha affidato alla Madre e Regina nei suoi santuari.
“Per me è importante non lasciarmi sopraffare dalle difficoltà. Guardando a ritroso questi 70 anni, mi sento piena di gratitudine. Ho attraversato molte difficoltà, anche grandi, ma sono state superate – nell’alleanza d’amore con la Madonna. È molto importante chiedere a Maria di aiutarci”, ammette, ripensando a quegli anni.
Fedeltà comprovata
Suor Maria Aparecida arriva all’Istituto da giovane postulante nel 1951, lo stesso anno in cui il fondatore, p. Joseph Kentenich, viene rimosso dall’incarico, in un momento in cui la Chiesa sta esaminando l’autenticità del suo carisma e il legame con la sua fondazione. Sotto questi auspici ha vissuto i primi 14 anni della sua affiliazione alle Sorelle di Maria, un periodo decisivo per la sua scelta vocazionale, la sua crescita nella spiritualità e le basi della sua vita consacrata.
Lungi dal prendere le distanze dal fondatore, riconosce in lui uno strumento inviato da Dio e l’invito divino a collaborare alla realizzazione del suo carisma per la Chiesa. Spiega:
“Il fondatore è anche il padre della sua fondazione. Senza di lui, l’opera di Schönstatt non esisterebbe. Egli è la radice attraverso la quale Dio ci offre il Suo carisma, che è una risposta alla situazione del nostro tempo“.
La proclamazione dell’alleanza d’amore è il cuore del suo essere.
Ogni mattina, a prescindere se ci sia il sole o se piova, suor Maria Aparecida inizia la sua giornata facendo un pellegrinaggio a piedi al santuario. Con l’aiuto di un bastone, percorre alcuni metri in salita, portando nel cuore molte persone e i loro contributi al capitale di grazia. Ne incontra altre, che saluta calorosamente; poi annuncia l’alleanza d’amore, in dialoghi personali o con un breve discorso rivolto a piccoli gruppi nel santuario.
La sua vita ispira i giovani
Mikaela de Moura Gomes, 20 anni, in procinto di entrare nella comunità delle Suore di Maria, ci dice:
“Una Sorella di Maria che compie 70 anni dal suo inserimento è un esempio di fedeltà per noi giovani che stiamo iniziando la formazione. Come lei ha detto sì alla sua vocazione e vi è rimasta fedele, anche noi oggi siamo chiamate a seguire questo cammino di dedizione”.
Suor Maria Aparecida è una piccola Maria, semplice, nobile ed entusiasta, una suora che ci sorride con occhi puri e gioiosi. È una gioia per me vivere questi momenti insieme alle suore, perché ci mostrano la cosa più bella di una vocazione: donarsi totalmente alla missione, essere la presenza viva di Maria nel mondo!”.