Ritiro di Quaresima per le Donne a Roma
Beitrag ansehenSabato, 4 marzo 2023
“«Arrendersi» un regalo prezioso che il Signore mi ha fatto in questa Quaresima. Una sorpresa di come sempre il Signore opera nella mia vita e mi viene incontro proprio con un incontro… provvidenza che ogni volta mi sorprende e a cui forse mai mi abituerò!
In questo caso l’incontro con Suor M. Julie e le donne che con me erano presenti mi ha donato la pace, la gioia e gli strumenti per poter proseguire nel mio cammino.
La bellissima giornata di sole e l’aria di primavera che si respirava lì al Santuario è stato un vero dono.
Grazie alle parole e alla testimonianza della Suora mi sono sentita “umana” e consapevole che le mie paure, esperienze e difficoltà non sono solo le mie.
È stata una mattinata intensa, piena di emozioni che mi ha donato spunti e strumenti che sto sperimentando nella vita di tutti i giorni e che stanno dando i loro frutti.”
Questa è una breve testimonianza di una delle partecipanti al ritiro quaresimale per donne presso il Santuario Cor Ecclesiae di Roma, sabato 4 marzo 2023. Il ritiro è stato offerto sia al mattino che al pomeriggio. Il tema dell’abbandono incondizionato a Dio è stato introdotto durante la preghiera di apertura con le parole di santa Teresa Benedetta della Croce:
«Mi arrendo completamente alla tua divina volontà, o Signore. … Accendi in me il Tuo amore e poi cammina al mio fianco nella strada che ho davanti a me.»
Questo l’inizio, il bellissimo inizio seguito dalla storia della donna che non voleva più portare la sua croce e che chiede a Gesù di poterla cambiare, storia che sotto molti aspetti riflette situazioni o atteggiamenti simili ai nostri, e poi le nostre braccia spalancate, aperte, tese come quelle del crocifisso tutto per entrare ‘arrese’ nel vivo del ritiro ‘arrendersi’. Le parole di Suor M. Julie ci hanno indicato la direzione da prendere, la maniera per affrontare questo viaggio lasciandoci alle spalle tutto quanto non sia strettamente necessario lungo la strada. Ha fatto esempi concreti partendo dalla sua via personale o da quella di persone a lei vicine.
Poi nel Santuario davanti a Gesù, davanti al Santissimo Sacramento un canto di apertura, la preghiera «Gesù pensaci tu» un breve ringraziamento e un’ora di silenzio, di riflessione personale e di ascolto, lontane dal chiasso assordante nel quale siamo solite vivere. Gesù con noi ed in noi.
Abbiamo terminato sotto le mura romane, portando una dopo l’altra e arco dopo arco la croce sulla quale era inchiodato un Gesù ligneo, un po’ traballante, dal viso affilato rivolto al cielo in atteggiamento di abbandono totale che abbiamo tenuto tra le braccia a turno e che a turno abbiamo teneramente accarezzato o baciato lungo le stazioni di una via crucis dai contenuti stringati ma commoventi, profondi e significativi in questa nostra giornata dedicata, che hanno lasciato una traccia nei nostri cuori.
Un’altra donna condivide con noi la traccia lasciata nel suo cuore dall’esperienza di quel giorno:
“Mentre guidavo per andare a Schoenstatt c’era un cielo azzurro che solo a guardarlo veniva voglia di ringraziare Dio … e l’ho fatto. Sentivo la vita che si risvegliava in me, avevo una grande gioia dentro che risuonava come un eco e riempiva il vuoto dei miei pensieri… andare a Schoenstatt era come tornare a casa, un porto sicuro, dove avrei potuto essere me stessa.
Spogliarsi delle armature, che per sopravvivere nella giungla del quotidiano sono richieste, significa arrendersi … arrendersi con fiducia all’amore di Dio.
Vedere il santuario … le amiche, conosciute e sconosciute, amiche comunque, perché accomunate da un bisogno interiore e dalla convinzione che lì avremmo potuto esplicitarlo senza timore cercando insieme la risposta.
Suor M. Julie che ci accoglie, gioiosa come sempre, il sole sul prato in fiore che sembra esplodere di margheritine e ‘non ti scordar di me’ … una immagine che sembra retorica; invece, era tutto reale e tutto mi ricordava il calore e la bellezza dell’amore di Dio.
Questo il contesto in cui ci siamo raccolte a riflettere e pregare, tutte insieme e ognuna per suo conto, nella nostra casetta in intimità tra noi e con la Madonna, ciascuna libera di inginocchiarsi dentro o passeggiare fuori. Questa libertà mi ha colpito. L’idea di fare la Via Crucis sul prato scegliendo alberi come stazioni mi è piaciuta moltissimo, perché ci ha aperto la mente alla possibilità di farla ovunque. S. Francesco che parlava con la natura in fondo penso facesse questo.
Tutto questo in un’oasi dove i rumori del mondo li sentiamo ma lontani, come se il mondo vero fosse lì dentro e bastassero le mura che separano il parco dall’Aurelia Antica ad impedirgli di entrare.
Siamo noi che abbiamo alzato una barriera dentro, tra noi e il mondo, in quel silenzio possiamo ascoltare noi stesse e arrenderci a Dio … la via verso quella ‘seconda conversione’ che mi fa intanto dire «Padre amorevole, oggi mi abbandono a te con tutto il mio cuore e la mia anima. Entra. Ti apro i luoghi segreti e non trattengo nulla, perché mi fido! Disponi di me secondo la tua volontà.»
Se lascio fare a lui, se mi arrendo alla mia comprensione di come le cose dovrebbero essere, se metto da parte la mia scelta e la mia volontà … sono certa che scoprirò meraviglie di me stessa.”