Intervista a
suor M. Anne-Meike Brück,
responsabile del
centro congressi di Marienland
Da oltre 40 anni le Sorelle di Maria di Schönstatt vivono nella Casa Provinciale di Marienland. Quando era ancora in vita padre Josef Kentenich, alcuni gruppi del movimento femminile decisero di costruire un grande centro conferenze sul Monte Schönstatt.
Il 1° febbraio 2023, suor M. Anne-Meike Brück ha assunto la direzione del più grande centro conferenze del movimento, dotato di oltre 100 letti e di numerose sale per seminari.
Suor M. Anne-Meike non è estranea a Vallendar e ai suoi dintorni: dal 2004 al 2016, infatti, ha prestato servizio come guida di pellegrinaggi nella Valle di Schönstatt e oltre. È anche membro fondatore dell’associazione Lichtzeichen e.V., che fornisce assistenza alle donne in gravidanza. Nell’intervista che segue ci illustra il suo nuovo incarico.
Lei conosce Marienland da molti anni e ora vi lavora in una nuova veste. Può dirci cos’è che rende speciale il centro conferenze Marienland?
Se salite per la prima volta sul Monte Schönstatt, a piedi o in auto, resterete sorpresi dalla quantità di edifici da scoprire. Le case e la chiesa presentano una luminosità “simbolica”, frutto del progetto di Freiherr von Branca, architetto di fama internazionale; si trovano in una posizione esposta, in mezzo a una natura splendida. In cima, davanti alla nostra fattoria biologica, c’è il nostro centro congressi. Già questo forma un bel quadro, con un paesaggio ancora incontaminato sul monte e la valle in basso. A rendere speciale il nostro centro congressi Marienland è la sua mutevolezza, la sua capacità di offrire nuove prospettive. L’architettura accoglie a braccia aperte il visitatore. Le zone ospiti sono state concepite con un forte simbolismo, volto a mettere in evidenza la nostra ospitalità, la nostra apertura. Una caratteristica che favorisce l’orientamento verso il futuro.
L’atmosfera, caratterizzata dalla preghiera delle suore, dalla luminosità del santuario, dall’impegno profuso dal nostro staff, permette ai diversi ospiti e gruppi di avere la libertà creativa necessaria per realizzare seminari, incontri e momenti di preghiera personali.
Dalle sue parole traspare grande ottimismo. Intravede per il futuro segnali positivi anche in un momento come questo, in cui molte case di formazione stanno chiudendo e i centri Schönstatt si trovano ad affrontare grandi sfide?
Sì, le sfide sono notevoli. Stiamo affrontando questioni economiche e altre legate al personale. Gli organizzatori avanzano richieste sempre più grandi sotto molti aspetti, la resistenza finanziaria di alcuni gruppi va diminuendo. Questo è in parte dovuto al coronavirus e alle sue conseguenze. Stiamo per aprire nuovi gruppi di riferimento. Vogliamo essere un centro per tutti gli interessati, anche per chi è alle prese con problemi economici. I centri Schönstatt evidenziano che è possibile vivere una vita basata sui valori cristiani in uno spazio protetto e circondato da uno spirito buono. Vogliamo favorire quello che nella società rischia sempre più di perdersi: l’incontro dell’essere umano nella sua unicità, nel suo rapporto con la natura, l’arte e la cultura, il sovrannaturale e la grazia. Se noi, nel nostro centro, riusciamo a riscoprire questa realtà, anche altri possono farlo. Il tutto si fa allora emozionante.
Quello che dice sembra una visione. Ma la domanda che sorge spontanea è se si tratta di una sua “pia” supposizione o se ci sono i primi segni di un tale sviluppo.
Poter pensare in questo modo è già un primo segno. Da qui ci colleghiamo agli incontri con i nostri visitatori e ospiti che noi suore abbiamo nella vita di tutti i giorni. Dopo tutto, viviamo in un grande edificio interconnesso, che rappresenta qualcosa di speciale per entrambe le parti.
La forza del cambiamento inizia da quello che cogliamo in noi stessi e dalle conseguenti visioni che sviluppiamo. Poi segue la messa in atto. Da questo centro abbiamo fatto i primi passi in tal senso, organizzando una discussione molto interessante con il nostro personale, per cui ora siamo sempre più alla ricerca di nuovi alleati per portare avanti questo processo. Stiamo anche intensificando la nostra attività di pubbliche relazioni e sviluppando alcune strategie.
Le nostre offerte saranno indirizzate in gran parte all’organizzazione di eventi volti ad affrontare le grandi questioni del nostro tempo. L’attenzione sarà rivolta all’essere umano, alla sua missione di responsabilità per favorire buone relazioni interpersonali e contribuire a plasmare la società in modo positivo.
Sono tutti aspetti fondamentali del cristianesimo, che dovrebbero contraddistinguere tutti noi cristiani. Questo è perfettamente in linea con la missione di Schönstatt. Sono fiduciosa. Già da ora vale il motto:
MARIENLAND: per una vita migliore
da persona a persona, tra cielo e terra.
Ulteriori informazioni sono reperibili su: www.tagungszentrum-marienland.de
Le domande sono state poste da Christopher Adlung, portavoce Centro Maximilian Reinelt.