18.01.2024

Arrivo in Sudafrica 90 anni fa

di Sr. Ann-Marie Nicholas
Sudafrica

18 gennaio 1934:

le prime suore di Schönstatt arrivano in Sudafrica

Un desiderio che attendeva di essere esaudito

Suor M. Melitta Rümmele entrò a far parte delle Sorelle di Maria di Schönstatt nell’agosto del 1930. Prima di prendere tale decisione, aveva espresso a p. Kentenich il desiderio di poter lavorare, un giorno, come missionaria, ed egli le aveva assicurato che se si fosse aperta una porta per le suore in un Paese di missione, le avrebbe dato il permesso di andare. Durante il periodo natalizio del 1932, p. Kentenich le fece sapere che erano in corso trattative per avviare una stazione missionaria in Africa e che, se fossero andate a buon fine, lei sarebbe stata tra i primi gruppi a partire.

Scoprire la volontà di Dio

Nel 1932, con l’ascesa al potere dei nazisti, la situazione politica in Germania era diventata pericolosa, . P. Kentenich cercò di salvaguardare la missione di Schönstatt. In quel periodo fu avvicinato da mons. Vogel,
che aveva bisogno di suore da impiegare per il servizio in Sudafrica. P. Kentenich aveva buoni rapporti anche con il vescovo Hennemann di Città del Capo, anch’egli interessato ad accogliere suore nella sua diocesi. Il 17 dicembre 1933, quindi, confidando nella Divina Provvidenza, p. Kentenich inviò ufficialmente un primo gruppo di sette suore in Africa.

Confidare nella MHC – Mater habebit curam (La Madre Maria si prenderà cura).

La decisione di padre Kentenich e la disponibilità delle suore richiedevano un grande coraggio. Le suore che si avventuravano in un Paese sconosciuto erano giovani e inesperte, convinte che non sarebbero mai tornate in patria. La comunità delle suore di Schönstatt era stata fondata solo sette anni prima ed era ancora in fase di costruzione. Ma il fondatore e le suore confidavano nell’alleanza d’amore con la Madonna. Prima che partissero, p. Kentenich ricordò loro
che il motto “Mater habebit curam” (la Madonna si prenderà cura) poteva fare miracoli. Per tenerlo sempre presente, le suore stamparono le lettere MHC su alcune scatole di legno. Le ultime parole dette loro dal fondatore prima della partenza da Schönstatt per il porto di Rotterdam furono:

“Figlia, non dimenticare tua madre”.
Allora si avvererà il detto Servus Mariae nunquam peribit –
un figlio di Maria non perirà mai” (21 dicembre 1933).

Partenza dalla Germania

Il 23 dicembre, il primo gruppo di missionarie, composto dalle suore M. Liboria, M.
Melania, M. Irmine, M. Roswitha, M. Melitta, M. Tarzisia e M. Rosalie, partì da Rotterdam con un piroscafo alla volta del Sudafrica. L’avventuroso viaggio durò circa quattro settimane.

Con grande gioia, il 18 gennaio 1934 raggiunsero Città del Capo. Lasciata la nave, si misero alla ricerca di una chiesa cattolica. Visitarono diverse chiese, ma nessuna era cattolica. Ne trovarono una il mattino seguente, insieme a un gruppo di suore domenicane venuto dall’Inghilterra: lì parteciparono alla prima Messa in Sudafrica. Qualche ora più tardi si adoperarono, con le loro pur limitate conoscenze dell’inglese, a cercare il vescovo Hennemann. Dopo un
incontro gioioso, ritornarono al porto preparandosi a partire, nel pomeriggio, per la città di East London.

Arrivo in Africa 

Arrivate a East London il 23 gennaio, furono accolte da tre padri pallottini che le accompagnarono a Stutterheim. Dopo aver trascorso la notte in un convento di domenicane – dove fu scattata la prima foto delle nostre suore in Sudafrica –
arrivarono, con grande emozione, a Cathcart, dove cinque di loro furono impegnate nella scuola della missione, nella parrocchia e nell’infermeria della zona.

Gli abitanti di Cathcart le accolsero con grande affetto offrendo loro un festoso banchetto. Nel pomeriggio, suor M. Irmine Schmitz e suor M. Melitta partirono per Queenstown, dove avrebbero assunto i loro nuovi compiti, sia nella casa del vescovo che come suore parrocchiali.

Gratitudine per le suore pioniere

Dopo essersi trasferite nella nuova casa, le suore si resero conto che c’era molto lavoro da fare e che le risorse a disposizione erano poche. Ma allo stesso tempo erano contentissime di poter aiutare gli altri e di guidarli a Dio. Un momento speciale fu quando scoprirono, arrivando a Stutterheim, un grande quadro della MTA nella cappella dell’Istituto. La Madonna le aveva precedute in Sudafrica! Durante la missione sperimentarono proprio quello che p. Kentenich aveva detto loro prima che partissero, ossia: “La Madonna provvederà – Mater habebit curam”.

Oggi siamo grati alle sette suore pioniere che, con grande coraggio, arrivarono in Sudafrica per diffondere nel mondo la missione di Schönstatt. Oltre che in Sudafrica, le nostre suore sono attive in Burundi e Kenya, e sostengono il movimento di Schönstatt in Zimbabwe, Tanzania e Nigeria. Dal Sudafrica sono state poi inviate in Scozia, Inghilterra, Irlanda e Texas per sostenere lo sviluppo di Schönstatt nei Paesi di lingua inglese. Anche se molte delle sfide di oggi sono diverse da quelle di novant’anni fa, continuiamo a confidare nella MHC e a sperimentare la provvidenza costante della Madonna.